Gioia dei Marsi è la porta del parco nazionale d'Abruzzo. Circondato da sentieri e valichi Gioia si trova in una posizione che lo colloca da una parte vicino alla natura del parco e dall'altra a pochi chilometri dalle colture del Fucino.
Diversi sono i punti dove sono state trovate tracce di epoca romana e preromana. È certo che i Marsi stanziarono nell'area dove oggi sorge Gioia vista anche la vicinanza con Marruvium, l’antica San Benedetto dei Marsi.
In passato il centro di Gioia era tutto arroccato dove ora si trova il borgo di Gioia vecchio. Poi, con l'invasione dei barbari, pian piano le popolazioni si spostarono più a valle vicino al Fucino, viste anche le vie di comunicazione.
Incluso nella contea di Celano durante l'epoca medievale passò poi nelle mani della baronia di Pescina fino a quando venne saccheggiato dai briganti sul finire del 1.500. Proprio durante il brigantaggio a Gioia avvenne l'eccidio, narrato anche da Benedetto Croce, che portò alla morte di 15 persone.
Dopo aver acquistato definitivamente la propria autonomia il comune partecipò nel 1922 in prima linea alla costituzione della Condotta forestale marsicana che poi divenne il parco nazionale d'Abruzzo.
La strage di Campomizzo nel 1946 causò la morte di giovani operai, tra cui alcuni di Gioia, impegnati nella costruzione del ponte sul fiume Giovenco. Nel corso degli anni Gioia si è espansa e oggi custodisce le proprie radici e sta puntando molto sulla valorizzazione delle sue bellezze naturalistiche che si trovano sparse in tutta la zona.
Gli appassionati di archeologia non potranno perdersi il sito che si trova a Casali d'Aschi, in località Colle la Croce, ma anche l’aria funeraria di Poppedia Secunda tra Gioia e Ortona.
Gioia è la porta del parco nazionale d'Abruzzo. Un territorio che si estende dal Fucino fino al cuore dell'area protetta, tra montagne verdi e siti archeologici.