Sono nove le sale del maestoso castello Piccolomini di Celano che ospitano il Museo nazionale d’arte sacra della Marsica. Si tratta di un importante centro culturale dell’intero territorio marsicano. Istituito nel 1992, il museo ha una missione ben precisa: promuovere la conoscenza del patrimonio artistico abruzzese, valorizzare tutti i suoi tesori, sviluppare la ricerca scientifica e favorire la conservazione dei beni di pertinenza al fine di incrementare le sfere educative, culturali e ricreative.
Il Castello Piccolomini è stato fondato in parte dalla famiglia Berardi e in parte dalla famiglia Piccolomini che le era succeduta, tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento. Mentre nel giardino sono ancora visibili i resti degli affreschi risalenti al XV secolo, nelle sale del piano terra a essere ospitata è la sezione archeologica. Il museo diocesano, invece, è stato allestito con l’aiuto e la collaborazione della diocesi dei marsi. La collezione presente quindi si compone di due nuclei principali: una parte (piano nobile) è dedicata all’arte sacra che regala ai visitatori una panoramica quasi completa della produzione artistica della Marsica dal VI al XVIII secolo. Un’altra parte, invece, comprende la raccolta archeologica della collezione Torlonia frutto dell’unione dei materiali che sono stati rinvenuti durante i lavori di prosciugamento del Fucino. All’interno dell’edificio, che oggi rappresenta un vero e proprio simbolo per il territorio celanese e un punto di riferimento immancabile per la Marsica, vengono ospitate esposizioni temporanee e manifestazioni culturali.
La visita inizia con un’illustrazione storico-geografica che viene presentata all’ingresso al visitatore. A seguire, è segnalato un percorso guidato che prevede diverse tappe in varie sale organizzate in sezioni. Due i nuclei principali: il primo è dedicato alla pittura, scultura e arte sacra. Il secondo, invece, è quello legato all’illustrazione di una raccolta archeologica (184 oggetti e 344 monete bronzee) rinvenuta durante il prosciugamento del lago del Fucino.
La sezione in cui vengono presentate le più grandi espressioni artistiche dell’arta sacra, è importante sottolineare una notevole quantità di reperti lapidei risalenti al periodo tra il VI e il XII secolo, nonché le imposte lignee, le opere pittoriche e scultoree (XII e XVII secolo). Le sale destinate a questo tipo di arte sono ben nove e vengono classificate in base ai diversi contenuti che ospitano. Diverse invece le sale che vengono riservate a scopo didattico dato che sono attivi al suo interno servizi e attività di formazione culturale di diverso tipo. Tra i vari reperti lapidei (prima sala) ci sono frammenti dotati di iscrizioni che aiutano a effettuare importanti ricostruzioni. Per quanto riguarda l’area archeologica, ha iniziato ad accogliere visitatori dal 2003 e presenta materiali che vanno dal III secolo a.C. al XVI secolo d.C. Tra questi incontriamo frammenti di ceramiche, rilievi, busti, armi, strumenti di lavoro e monete e bronzi in perfetto stato di conservazione.
La visita al museo inizia al primo piano dove le sale ospitano le più grandi espressioni artistiche della Marsica risalenti al periodo che va dal VI secolo al XVIII secolo, dalla scultura alla pittura, dall’oreficeria alla tessitura. Tra le opere più interessanti, si segnalano: una crocifissione della scuola di Vincenzo Foppa, il busto di Madonna del 1440 di Andrea De Litio, la croce astile di Cese del XIV secolo nonché la collezione di dipinti in stile bizantino e le Madonne con bimbo del 1200. Nello specifico le sale sono strutturate nella seguente maniera: pittura, scultura, oreficeria, parametri sacri esenzione archeologica. In quest’ultima sezione appartiene la collezione Torlonia che conta 184 oggetti e 344 monete bronzee di epoca romana recuperate durante il prosciugamento del lago del Fucino.