Descrizione
Considerato uno dei luoghi più incantevoli della Marsica e dell'Abruzzo intero le gole di Aielli-Celano sono una delle mete preferite degli amanti della natura e dell'escursionismo montano.
Le gole sono situate tra i territori comunali di Aielli, Celano e Ovindoli, all'interno del parco naturale regionale Sirente Velino. Insieme alla Serra di Celano e alla Val d'Arano fanno parte dei siti di interesse comunitario dell'Abruzzo. Per via del toponimo "Fauces", termine che identificava un antico centro fortificato, l'acropoli di "Rocca de Foce" dominante sull'ocre di "Caelanus", ma anche un'area boschiva e un torrente le gole, nel Medioevo, erano note come "gole delle foci".
Sono scavate per più di quattro chilometri dal Rio La Foce che riceve le acque del torrente della Val d'Arano, il Rio Santa Jona, attraverso delle suggestive cateratte; il Rio La Foce a sua volta confluisce nei canali artificiali della sottostante piana del Fucino. Esse separano il gruppo montuoso del Sirente e il monte Tino.
L'imbocco delle gole si trova a ridosso della Val d'Arano, poi ci si addentra tra i rilievi della Revecena, Savina, Serra dei Curti, Etra e della Defenza, attraverso un importante fenomeno d'erosione dell'Appennino centrale. Il dislivello varia tra i 1.330 metri sopra il livello del mare dell'apice settentrionale e i 500 metri sopra il livello del mare del versante fucense.
L'accesso alle gole della località Bocca di Castelluccio di Aielli è situato a circa 900 metri sopra il livello del mare: il toponimo richiama un incastellamento dell'XI-XII secolo noto in passato come "Castelluccio di Foce", raggiungibile da un sovrastante sentiero di epoca romana. Un'insenatura nei pressi della pineta, quasi in fondo al percorso accedendo da Aielli o Celano, porta alla Fonte degli innamorati, una piccola e suggestiva cascata d'acqua situata a 1029 metri sopra il livello del mare.
Il Monatero di San Marco, o meglio quello che ne rimane, si trova a circa 1.160 metri di altezza. È un luogo di contemplazione e la strada che ci arriva, salendo da Celano, nel punto in cui svolta al sentiero che lo raggiunge, inizia a regalare dall’alto lo spettacolo del canyon. Dall’altezza dei ruderi, invece, si può guardare il fascino della folta vegetazione da cui, in periodi particolari dell’anno, si possono anche vedere alzarsi delle fitte nubi di pollini che regalano una vista incredibile.