Il mito di Maria Callas
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Il mito di Maria Callas

Venerdì 3 marzo ore 21, al Teatro dei Marsi di Avezzano, il Balletto del Sud presenta, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Maria Callas, La Traviata, Maria Callas il mito.  Lo spettacolo fa parte dell’abbonamento alla stagione musicale di Harmonia Novissima. Nel doppio ruolo di Violetta Valery e di Maria Callas, la ballerina argentina Ana Sofia Scheller, stella internazionale della danza, prima ballerina del New York City Ballet e del San Francisco Ballet. Coreografie di Fredy Franzutti su musiche di Giuseppe Verdi e Iannis Xenakis.

Maria Callas, la voce leggendaria del melodramma, morì nel suo appartamento parigino, al 36 di Avenue George Mandel, il 16 settembre 1977, per cause non ancora stabilite tra voci di suicidio, drastico dimagrimento e insonnia cronica, che l’aveva costretta ad assumere dosi sempre più massicce di psicofarmaci.

Lo spettacolo procede immaginando che, negli ultimi drammatici momenti della sua vita, la Divina sovrappone, in un incubo, la sua vita a quella del personaggio di Violetta Valery, protagonista de La Traviata, uno dei ruoli che più ha evidenziato il successo popolare della grande artista, anche grazie alle repliche del 1955 al Teatro alla Scala con la regia di Luchino Visconti. Entrambe destinate a morire abbandonate, malate, sofferenti e sole in un appartamento di Parigi con l’unica compagnia della cameriera.

Per esaltare il momento angosciante e onirico, il coreografo affianca alla musiche di Giuseppe Verdi quelle del compositore greco della grande avanguardia Iannis Xenakis (coevo di Callas). Le sue dissonanti architetture sonore, dedicate alla tragedia classica, concorrono a creare le atmosfere drammatiche prodotte dalle allucinazioni, illusioni e deliri di Callas.

Il questo incubo il soprano non solo soffre per l’abbandono dell’armatore Aristotele Onassis ma rivive anche altri drammatici momenti come l’ispezione dei nazisti nella sua casa di Atene, l’aborto a cui fu indotta da Onassis dopo il ripetuto e crudele rifiuto di sposarla, e altri momenti della vita che le scorre davanti agli occhi.

Lo spettacolo, che fin dalle sue prime repliche del 1994 ha avuto successo di pubblico e critica, ha ricevuto nel 2010 la medaglia d’Argento dal Comune di Sirmione, come evento di qualità per le celebrazioni di Maria Callas.


Il mito di Maria Callas

A 100 anni dalla nascita in scena al Teatro dei Marsi

Avezzano