Aurore boreali nella Marsica
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Aurore boreali nella Marsica

“Nella ‘Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari’ (1613) Galileo Galilei ragiona delle macchie solari, che probabilmente erano state osservate dai cinesi sin dall’800 a.C.. Tuttavia, è solo all’inizio del secolo scorso che se ne capisce la natura”.

A parlare è il fisico Francesco Vissani, dirigente di ricerca presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn, reduce dal Salone del libro di Torino dove ha presentato i vincitori del premio Asimov 2024 per l’editoria scientifica. Affascinato anche lui dall”effetto aurora boreale’, ma soprattutto dallo stupore generato dal fenomeno sui social, da valido divulgatore spiega all’ANSA cosa succede nelle macchie solari: “Si tratta di zone dalle quali emergono oppure si inabissano degli enormi tubi di campi magnetici, che il sole produce. I campi magnetici raffreddano la materia della superficie solare che incontrano; per quello si producono delle regioni meno chiare, cioè le macchie solari. Questi campi intrappolano grandi quantita’ di plasma, ovvero, elettroni e ioni prodotti dalla dissociazione degli atomi. Ogni tanto capita che questi tubi si inarchino, si intreccino o si spezzino, provocando occasionalmente l’espulsione di plasma; ciò aumenta grandemente il numero di particelle cariche che il sole invia nello spazio circostante”.


Aurore boreali nella Marsica

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